Durante il suo intervento Castaldo ha sottolineato che “la crisi ucraina ci ha dimostrato, una volta ancora, che la nostra dipendenza dalle fonti fossili non è solo una minaccia alla salute del Pianeta, ma rende l’Europa vulnerabile alle crisi geopolitiche. L’invasione criminale russa e le connesse sanzioni hanno prodotto uno shock simmetrico, anche se con impatti asimmetrici sulle singole economie dell’Unione: la risposta, per essere efficace, dovrà necessariamente essere congiunta per non creare ulteriori squilibri. La guerra in Ucraina ci impone dunque di andare oltre l’interesse particolare e guardare ai pros
Economia ed ecologia non sono concetti antitetici ma trovano, nel grande slancio del Green Deal e nella transizione verso le rinnovabili, il giusto modo di conciliarsi ottenendo un peso importante nell’integrazione europea del futuro”. A dirlo l’europarlamentare del M5S Fabio Massimo Castaldo nel corso dell’evento organizzato al Senato della Repubblica, dal titolo ‘Italia e UE: indipendenza energetica e sfida ecodigital’.
Durante il suo intervento Castaldo ha sottolineato che “la crisi ucraina ci ha dimostrato, una volta ancora, che la nostra dipendenza dalle fonti fossili non è solo una minaccia alla salute del Pianeta, ma rende l’Europa vulnerabile alle crisi geopolitiche. L’invasione criminale russa e le connesse sanzioni hanno prodotto uno shock simmetrico, anche se con impatti asimmetrici sulle singole economie dell’Unione: la risposta, per essere efficace, dovrà necessariamente essere congiunta per non creare ulteriori squilibri. La guerra in Ucraina ci impone dunque di andare oltre l’interesse particolare e guardare ai prossimi anni condividendo opportunità e costi di un momento storico che segnerà, in modo indelebile, il progetto di una vera e propria Unione energetica. Per questo, prendendo le mosse dall’architettura collaudata con il Next Generation EU, stiamo chiedendo a gran voce la creazione di un nuovo programma di emissione di debito con una condivisione del rischio di fronte all’emergenza, che abbiamo voluto chiamare “Energy Recovery Fund”, quale strumento a supporto della lotta al caro energia e che garantisca una maggiore autonomia sul fronte energetico. Soltanto un’Europa capace di rispondere in maniera integrata e strutturale alla sfida che abbiamo davanti sarà infatti in grado di uscire dalla crisi più forte di come vi sia entrata”, ha concluso”, conclude Castaldo.