Grazie alle segnalazione di alcuni attivisti toscani ho presentato, insieme ai miei colleghi Piernicola Pedicini, Marco Valli, Marco Affronte, Dario Tamburrano, un’interrogazione alla Commissione Europea riguardante l’alto tasso di Tallio ritrovato nelle acque dell’acquedotto di Valdicastello, a Pietrasanta (LU). Ecco il testo:
Il tallio è un elemento chimico altamente tossico utilizzato nel passato per topicidi e insetticidi.
L’11 settembre scorso geologi dell’Università di Pisa (CNR) hanno segnalato un’elevata concentrazione di tallio nelle acque dell’acquedotto di Valdicastelleo, Pietrasanta (LU). I campionamenti effettuati testimoniano concentrazioni che variano tra 1,77 µg/l e 10,1 µg/l. L’EPA – unico organismo ufficiale ad aver segnalato la pericolosità di tale metallo pesante in relazione alle acque potabili – ha posto la soglia di tolleranza a 2 µg/l.
L’allegato 1 della direttiva 98/83/CE concernente la qualità delle acque destinate al consumo umano, che fissa le soglie di tollerabilità di diverse sostanze nocive, non include il tallio.
Tuttavia, l’art. 4 comma 1a della stessa direttiva, prevede che le acque destinate al consumo umano siano da considerarsi salubri e pulite qualora non contengano sostanze in quantità e concentrazioni tali da rappresentare un potenziale pericolo per la salute umana.
Si chiede alla Commissione:
- se sia conoscenza della violazione della direttiva e del rischio che la presenza incontrollata di tallio nelle acque considerate potabili costituisce per la salute umana;
- se non ritenga urgente inserire il tallio nell’allegato 1 della direttiva 98/83/CE, in ottemperanza anche all’obiettivo di tutela della salute fissato dall’art. 191 TFUE.