lunedì 04 dicembre 2023

Sblocca Italia? No, sfascia Italia!

03

Ott 2014

Ancora una volta ci propongono soluzioni non economiche per la nostra Italia.
“Secondo le valutazioni dello stesso ministero dello Sviluppo economico ci sarebbero nei nostri fondali marini circa 10 milioni di tonnellate di petrolio di riserve certe, che stando ai consumi attuali, coprirebbero il fabbisogno nazionale per sole 8 settimane. Inoltre attingendo al petrolio presente nel sottosuolo, concentrato soprattutto in Basilicata, il totale delle riserve certe nel nostro Paese verrebbe consumato in appena 13 mesi”.

Siamo arrivati al 2014 e si continua imperterriti a proporre soluzioni incredibilmente illogiche. In Italia abbiamo tutto per poter sfruttare al massimo le energie rinnovabili, un territorio che, se governato da una classe politica con intelligenza media, capirebbe come sfruttare positivamente quanto la natura ha offerto a questo paese. Le rinnovabili sono molto meno costose e molto più sostenibili sotto ogni punto di vista. La soluzione trivellazione indiscriminata non solo è inattuale ma in netta controtendenza a quanto ormai succede in tutto il mondo. Qualificare le energie rinnovabili come marginali è follia, e non è un caso che ormai oltre il 20% dell’energia nel globo provenga proprio da queste risorse. E invece come al solito ci ritroviamo con metodi antichi, inquinanti e soprattutto a forte rischio non solo ambientale ma anche di corruzione.

L’articolo 9 della Costituzione Italiana recita: “La Repubblica promuove lo sviluppo della cultura e la ricerca scientifica e tecnica. Tutela il paesaggio e il patrimonio storico e artistico della Nazione”, il Governo sembra l’abbia scordato e non a caso gli articoli 36-38 della “sblocca Italia” permetteranno e aumenteranno la ricerca di idrocarburi sia su terraferma che mare. Un vero e proprio regalo alle multinazionali che già si fregano le mani.

Ma cosa vogliono per il futuro dei nostri figli? Vogliamo inquinare ancora il nostro mare che è una delle nostre grandi risorse? Una vergogna. Fermiamola!

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