Il Patto di bilancio europeo, anche detto Fiscal compact è un trattato intergovernativo che è stato firmato il 12 marzo 2012 da 25 dei 27 stati membri dell’Unione europea ed entrato in vigore il 1º gennaio 2013. Il patto contiene una serie di regole chiamate “regole d’oro“. Tra queste, quella a pesare maggiormente è l’obbligo per i Paesi con un debito pubblico superiore al 60% del PIL di rientrare entro tale soglia nel giro di 20 anni, ad un ritmo pari ad un ventesimo dell’eccedenza in ciascuna annualità. In quest’ultimo caso il parametro è oneroso soprattutto per quei paesi che come l’Italia presentano una quota di debito molto superiore a quella percentuale. Per il nostro paese parliamo infatti di un debito di oltre duemila miliardi di Euro, equivalente a circa il 133% del PIL. Rientrare al di sotto del 60% nell’arco di vent’anni potrebbe rappresentare per l’Italia la necessità di tagli che potrebbero arrivare anche a 50 miliardi di Euro all’anno: altro che manovre montiane. Il risultato è che mentre tutti i Paesi intorno a noi cresceranno, costruiranno scuole, università, ospedali, noi rischieremmo di sprofondare nella miseria.
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