lunedì 04 dicembre 2023

Laboratori Territoriali in MoVimento LAB#5

27

Lug 2017

RICERCA E INNOVAZIONE AL CENTRO DEL LABORATORIO TERRITORIALE

Giovedì 27 luglio si è svolto l’ultimo appuntamento con i ‘Laboratori Territoriali in MoVimento’ prima della pausa estiva. Il percorso formativo per avvicinare i cittadini alla materia dei Fondi europei tornerà, infatti, a settembre. Il tema affrontato durante la lezione ha riguardato i ‘Finanziamenti europei nell’ambito della ricerca e dell’innovazione’ con particolare riferimento alla salvaguardia del patrimonio culturale, alla circular economy e alle energie rinnovabili. In “aula”, come sempre, anche la dottoressa Adriana Calì, funzionaria EFDD ed esperta di Fondi europei. Dopo una panoramica sul ‘Programma H2020’, sono stati analizzati alcuni esempi di progetti finanziati. Si è poi passati, appunto, al tema della circular economy e delle energie rinnovabili, esaminando le azioni di sostegno ai progetti e le best practice. Infine, non sono mancati i riferimenti ai Fondi di sviluppo regionale. Anche questa volta, il Laboratorio è stato trasmesso sul mio canale YouTube per permettere a tutti i cittadini interessati di poter seguire la lezione. Inoltre, gli utenti, collegandosi al profilo Twitter @FMCastaldo, hanno  ‘twittato’ sul tema con gli hashtag #FondiAmoLab e #LTM, interagendo in diretta. Avvicinare i cittadini alla materia dei Fondi europei e renderla fruibile a tutti è fondamentale perché solo così sarà possibile porre un freno a quello spreco infinito di risorse che va avanti da troppi anni. Risorse che potrebbero essere impiegate per lo sviluppo e il rilancio dei territori. Si pensi che il nostro Paese ha perso ben 172 milioni di Fondi europei relativi alla programmazione 2007-2013. Una cifra da capogiro che accende i riflettori sull’incapacità di chi, in questi anni, ha governato senza saper cogliere importanti opportunità. A pagarne le conseguenze  sono, ovviamente, i cittadini e le realtà locali. Non dimentichiamo che i Fondi europei sono un nostro diritto. Anche per questo, continueremo a batterci affinché l’Italia risalga la classifica che la vede, oggi, alle ultime posizioni. Lo studio di questa materia, la diffusione delle informazioni sono uno strumento essenziale attraverso cui sensibilizzare l’opinione pubblica. È questa è, certamente, una strada che continueremo a percorrere per poter cambiare le cose.