A maggio ho partecipato alla marcia del MoVimento 5 Stelle Perugia-Assisi per il Reddito di Cittadinanza. Un’iniziativa pacifica e democratica. Una giornata resa indimenticabile dalla partecipazione di voi tutti. Ma cos’è il Reddito di Cittadinanza? Partiamo da un presupposto fondamentale: non si tratta di una misura assistenziale ma di una vera e propria manovra economica, capace di rimettere in moto i consumi dei beni primari e di influire direttamente sulle piccole e medie imprese, innescando un circolo virtuoso per lavoratori. Una manovra che, certamente, possiamo definire anche “sociale” ma, ribadisco, non si tratta di assistenzialismo.
Per poter chiedere il Reddito di Cittadinanza, sono necessari alcuni requisiti: avere più di 18 anni, percepire un reddito di lavoro o una pensione inferiori alla soglia di povertà, essere disoccupato o inoccupato. Inoltre, i soggetti che potranno percepire il reddito, per mantenerlo, dovranno adempiere ad alcune regole ben precise: innanzitutto iscriversi presso i centri per l’impiego e rendersi subito disponibili a lavorare.
Dovranno, inoltre, iniziare un percorso per essere accompagnati nella ricerca del lavoro, dimostrando così la loro reale volontà di trovare un impiego ed essere disponibili per progetti comunali utili alla collettività (8 ore settimanali). Sarà obbligatorio, poi, frequentare percorsi per la qualifica o la riqualificazione professionale, effettuare ricerca attiva del lavoro per almeno 2 ore al giorno, comunicare tempestivamente qualsiasi variazione del reddito e accettare uno dei primi tre lavori che verranno loro offerti. I cittadini che hanno già un lavoro a tempo pieno ma sottopagato, avranno diritto all’integrazione del reddito. La nostra proposta prevede anche l’introduzione di un salario minimo contrattuale: nessuno potrà più essere pagato meno di 9 euro l’ora.
Per coloro che hanno invece un lavoro part time, il salario sarà integrato fino ad arrivare a 780 euro al mese. In uno Stato con la S maiuscola sarebbe normale tendere una mano verso chi soffre e non riesce ad intravedere un futuro. Se la nostra proposta per il Reddito di Cittadinanza venisse approvata, daremmo un aiuto concreto a nove milioni di persone, quasi tre milioni di famiglie.
I soldi per mettere in pratica questa misura ci sono: tagliamo i vitalizi, cancelliamo le auto blu ed eliminiamo tutti gli sprechi della politica, recuperiamo danaro dalla tassazione del gioco d’azzardo. Insomma, un futuro diverso è possibile. Con la nostra Marcia lo abbiamo dimostrato. Nessuno deve restare indietro. Il sogno racchiuso in questo progetto è quello dei cittadini: un’Italia in cui i più deboli non vengano emarginati, un’Italia in cui la politica sia davvero al servizio della comunità, un’Italia in cui vi sia rispetto per i lavoratori e i loro diritti.