giovedì 08 giugno 2023

In Grecia si muore di austerità: gli effetti della Troika 4 anni dopo

11

Gen 2015

Dati sempre più allarmanti provengono dalla Grecia, lo stato “cavia” della cura Troika in Europa.
Grazie a un provvedimento del governo, a chi non ha potuto pagare la tassa sulla casa è stata tolta la fornitura elettrica e ci sono molti cittadini che, non potendosi più permettere di comprare il gasolio, si sono ridotti ad usare stufe a legna, camini e altri stratagemmi per riscaldarsi. Tutto ciò ha già fatto diversi morti per ossido di carbonio e per incendi domestici.
Atene brucia e non è per mano dei Persiani.

Ma che Europa è questa? Morti di questo tipo non si vedevano dai tempi del dopoguerra. E forse è proprio qui che siamo, nell’immediato dopoguerra di una guerra che non si sta combattendo con bombe e fucili ma con armi più insidiose ed egualmente letali: quelle dell’austerity voluta dai signori della Troika.

Inorridisco pensando al fatto che in Grecia migliaia di genitori, dopo aver perduto con il posto di lavoro l’assistenza sanitaria, sono stati costretti a non sottoporre più i propri bambini alle vaccinazioni di base. I bambini privi di assicurazione sanitaria e non vaccinati, oltre ad essere più facilmente esposti a malattie, non possono più andare a scuola perché la frequenza è subordinata alla esibizione dei certificati di vaccinazione.

Sono lontanissimi i tempi dei 300 eroi spartani, in Grecia ormai l’unico 300 di cui giunge voce è il valore dello stipendio medio. Un lavoratore su tre, infatti, nel settore privato greco guadagna un salario da 300 euro al mese (440 euro lordi): siamo davanti a una vera e propria generazione 300 euro.
Quindi, quando sentite parlare degli effetti miracolosi del Job Act di Renzi in termini di competitività e ripresa, pensate sempre che esiste un paese, la Grecia, topo da laboratorio della Troika, dove da anni sono in atto provvedimenti simili e gli effetti di questa “cura” sono qui da vedere.
L’austero inverno (inferno?) della Grecia sta arrivando anche in Italia.

Lascia un commento

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *