Da più di un anno noi portavoce del MoVimento 5 Stelle Europa denunciamo quanto una soluzione europea equa e comune all’emergenza umanitaria dei migranti trovi un ulteriore ostacolo nel fatto che, in molti paesi d’Europa, essa è degradata in un vero e proprio business, con la connivenza o quantomeno la colpevole ignoranza delle istituzioni. Questo è senz’altro vero in Italia, dove la fraudolenta gestione delle cooperative bianche e rosse è stata per anni ignorata da media e politica, permettendo che lo scandalo di posti come il Cara di Mineo passasse sotto silenzio.
Questo articolo (http://www.quotidiano.net/console-francia-vendeva-barche-migranti-1.1292202) dimostra, però, che siamo tutt’altro che soli. Persino un console onorario francese in Turchia ha pensato bene di “arrotondare” il proprio salario vendendo gommoni e giubbotti di salvataggio ai migranti nel proprio negozio. Con la benevola complicità, a suo dire, delle autorità turche (cosa che comunque non mi stupirebbe).
Gli unici sentimenti che riesco a provare sono rabbia e disgusto nei confronti di questi vomitevoli sciacalli. Ma ancor di più nei confronti di quei governi europei che continuano a tirarsi indietro, dimenticando il proprio passato di paesi colonialisti (in primis Gran Bretagna e proprio Francia) o sottoposti ai regimi autoritari sovietici (Ungheria, Repubblica Ceca, Polonia e Slovacchia), per meri fini elettorali. Il primo di questi è il Presidente del Consiglio Europeo, il polacco Tusk, troppo preoccupato delle vicine elezioni in Polonia per presentarsi in aula a Strasburgo davanti a noi nell’ultima plenaria e metterci la faccia. E con lui molti altri. Nel Mediterraneo non affondano solo barconi. Sta affondando da tempo la dignità e la coerenza del progetto europeo. Nel colpevole silenzio dei suoi falsi difensori.
#Vergognatevi