Calciopoli, le scommesse, le intercettazioni, arbitri e i maggiori dirigenti delle società di calcio corrotti che manovravano il campionato. Sembrava che il peggio fosse superato e invece la notizia dei giorni scorsi è ancor più grave: un blitz a Zurigo, 7 persone arrestate, un sistema di corruzione che riguardava diritti televisivi e assegnazione dei mondiali di calico: è la FIFA ad essere sotto accusa, il gotha del pallone. Un’indagine aperta 3 anni fa che, a quanto pare, ha scoperto illeciti a cominciare addirittura dagli anni ’90.
Il marcio non ha confini o limiti territoriali. I potenti del calcio, in particolar modo nella figura di Joseph Blatter, che da 20 anni ad oggi hanno fatto il bello e il cattivo tempo non solo sono colpevoli di aver permesso ciò che sta emergendo, ma soprattutto sono colpevoli di aver violentato la passione di 2 miliardi di tifosi sparsi nel mondo che gioiscono ed esultano per i loro “eroi” negli stadi.
Pasolini scriveva “Ci sono nel calcio dei momenti che sono esclusivamente poetici: si tratta dei momenti del «goal». Ogni goal è sempre un’invenzione, è sempre una sovversione del codice: ogni goal è ineluttabilità, folgorazione, stupore, irreversibilità. Proprio come la parola poetica.”
Ecco, quanto sta succedendo non fa altro che distruggere il “momento poetico” di uno sport.