
Oggi è il 4 ottobre, e oltre far gli auguri a tutti i Francesco e le Francesca che mi seguono, voglio fare gli auguri al Movimento 5 Stelle. Sono passati 10 anni dalla nascita del Movimento, e questo porta con sé inevitabilmente qualche riflessione.
Sono cambiati tanti aspetti durante il nostro cammino, è inutile negarlo. Inizialmente non pensavamo nemmeno di entrare in Parlamento, non era questo il nostro obiettivo: volevamo solo portare un cambiamento, soprattutto culturale, nella vita di tutti gli italiani.
Abbiamo invece portato la democrazia diretta nel cuore delle istituzioni, abbiamo costretto i vecchi partiti a inseguirci su molti temi, abbiamo portato l’onestà al centro del dibattito politico e realizzato già molti dei provvedimenti che chiedevamo a gran voce nelle piazze fin dall’inizio.
Abbiamo consentito a tanti cittadini, disillusi e disaffezionati dalla politica, di riavvicinarsi e interessarsi della cosa pubblica, e questa continuerò a reputarla la nostra più grande vittoria.
Abbiamo affrontato tantissime difficoltà, interne ed esterne, ma non ci siamo mai fermati. Diversi eletti hanno tradito il nostro sogno, abbiamo superato alcune difficili sconfitte elettorali, fino a dover affrontare un dolore immenso come la scomparsa di Gianroberto. Siamo sempre andati avanti, consapevoli che il nostro sogno fosse la cosa più importante di tutte.
Oggi siamo arrivati al governo del Paese e, come sapete, combattiamo ogni giorno per realizzare ciò che ci siamo preposti di fare sin dal primo giorno: una grande rivoluzione culturale. Una rivoluzione che passa per il reddito di cittadinanza, per la legge anticorruzione, per il decreto dignità, per la riforma della giustizia e soprattutto per la tutela dell’ambiente.
Tutto perfetto? No, abbiamo fatto e continueremo a fare degli errori. Non siamo perfetti, ma siamo animati da buona fede e tanta volontà di cambiare ciò che non va in questo Paese. Dobbiamo sicuramente recuperare molti atteggiamenti della prima ora, come una presenza più diffusa sul territorio e una maggior collaborazione tra tutti i portavoce eletti. È necessario ritrovare la partecipazione e il coinvolgimento del cittadino, o non saremo più quell’idea davvero rivoluzionaria che ha scardinato il sistema e portato i cittadini nelle istituzioni.
Urge quindi far crescere ancora una volta il nostro Movimento, farlo evolvere ulteriormente, puntare a una versione 2.0, anche perché non accettare questa sfida vuol dire fossilizzarsi sull’esistente ed accettare il rischio di un amaro declino.
In questi anni il ritmo serrato di elezioni e un’agenda politica eccessivamente frenetica hanno comportato, non di rado, di doversi accontentare di una logica emergenziale nel processo decisionale. Una logica che ha indebolito la partecipazione a vantaggio della reattività.
Voglio dirlo e ribadirlo senza giri di parole: la CONDIVISIONE delle decisioni resta il nostro antidoto principale ai veleni che hanno infettato la politica italiana, al verticismo dei partiti, alle derive leaderistiche di una classe dirigente che, nel nostro Paese, ha sempre cercato di celare dietro il marketing dei sorrisi patinati l’inconsistenza delle proposte e l’incoerenza delle azioni concrete.
Dobbiamo sempre tenerlo a mente, perché la logica del capo forte al comando, dell’uomo della provvidenza è tanto semplice ed immediata quanto maledettamente pericolosa.
Pericolosa perché schiaccia il dialogo e il confronto, ma ancor di più perché ci diseduca tutti al concetto di responsabilità collettiva.
Niente più della storia di questa Seconda Repubblica ormai tramontata può insegnarcelo e ricordarcelo.
Ecco perché vorrei festeggiare questo giorno suggerendo e CONDIVIDENDO con voi due obiettivi concreti e facilmente realizzabili: in primis un maggior coinvolgimento dei nostri iscritti, con un numero sempre crescente di votazioni online sui temi di maggiore rilevanza e di attualità, per raccogliere il loro indirizzo politico.
E in secondo luogo (secondo non a caso rispetto al primo) una maggiore rilevanza dei nostri portavoce e dei gruppi parlamentari nell’intero processo decisionale.
E quando parlo di gruppi intendo non solo Camera e Senato, ma anche di noi a Bruxelles (dei quali ci si è talvolta dimenticati persino nei temi di nostra competenza) e dei bravissimi colleghi delle Regioni, e nei temi più impattanti per le loro competenze anche quelli locali, i nostri veri eroi.
I mezzi e gli strumenti per rendere tutto ciò concreto sono potenziabili o comunque facilmente realizzabili: basta volerlo davvero.
Abbiamo, in questa fase storica, tutto il tempo necessario a compiere questi cambiamenti prima che sia troppo tardi, un orizzonte temporale di governo più che adeguato, ed è nostro dovere farne buon uso. Non è in alcun modo procrastinabile, e rinviare significherebbe chiudere gli occhi dinnanzi all’evidenza.
Non siamo, e non dovremo mai diventare, un partito come tutti gli altri: siamo nati per combatterli e cambiare tutto, non per diventare delle loro fotocopie sbiadite.
Io non lo accetterò, tutti noi non dobbiamo accettarlo!
Penso che indubbiamente ci sia ancora tantissimo da fare, ma abbiamo percorso la giusta strada e, se continueremo a camminare tutti insieme, sono certo che arriveremo davvero lontano.
AUGURI A TUTTI!