Buongiorno Europa: anche oggi sei puntualmente in ritardo.
Da sempre alcune voci, tra le quali quelle del MoVimento 5 Stelle, chiedono disperatamente di passare dalle parole ai fatti, per fermare una catastrofe umanitaria senza precedenti. Un’emorragia di vite che ha portato a più di 25 mila morti dal 1998.
Qualche collega europeo mi ricorda che i paesi del Nord Europa accolgono molti rifugiati.
A questi colleghi vorrei chiedere: quante vite hanno salvato i vostri paesi in mezzo al Mediterraneo in questi anni? Pochissime, forse nessuna. Perché a pagare il prezzo della cinica destabilizzazione della Libia e dell’intero Medio Oriente, dello sfruttamento economico selvaggio del continente africano ci sono i militari e i cittadini del Sud Europa, ci sono soprattutto i marinai e i pescatori italiani a rischiare la vita, non voi.
Noi del M5S chiediamo una Mare Nostrum europea e la revisione di Dublino con nuove vie legali di accesso e un’equa divisione in quote tra tutti gli Stati membri come soluzione tampone e poi fine della destabilizzazione interessata, veri aiuti ai paese della sponda Sud e un cambio radicale della nostra politica commerciale con tutta l’Africa per renderla finalmente coerente con ciò che diciamo di essere.
Non voglio sentire mai più un minuto di silenzio. In troppi, al Parlamento europeo, non ne hanno diritto. Perché proprio il silenzio, non di minuti ma di anni, dell’Europa è corresponsabile di queste continue stragi in mare.